Vuoi NON essere felice?

Mi è capitato di chiedere ad alcuni miei pazienti se volevano NON essere felici e non ho trovato nessuno che mi rispondesse di sì.

Ogni volta mi controbattevano con un’ulteriore domanda: io vorrei essere felice ma come posso fare?

Dietro la parola felicità si contrappongono diversi vissuti: quello dell’impotenza, dell’ignoto e quasi del mistero contro quello della speranza e della salvezza.

Come si può notare si tratta di vissuti molto potenti, quasi ancestrali e per certi versi apparentemente pesanti e faticosi.

Probabilmente, per cultura o per altro, si ha la percezione che per raggiungere la felicità bisogna fare molta fatica ma soprattutto si vive la convinzione che sia una prerogativa solo di alcuni e non di tutti.

Ma chi l’ha detto?

Quindi perché si resta nella convinzione che essere felici sia un obiettivo troppo alto da raggiungere?

Quando parlo di felicità intendo quella condizione di pace, equilibrio, amore universale, serenità interiore che non ha a che fare con il mondo materiale e quindi con ciò che si possiede.

Probabilmente ora state pensando al classico detto: “i soldi non fanno la felicità”. Certo è che il benessere interiore permette con più facilità anche obiettivi legati ad un discorso economico e lavorativo in quanto essi diventano più chiari e più affini alle nostre passioni.

Quando si raggiunge l’equilibrio interiore allora anche le porte della fiducia sono aperte e questo permette la circolazione di energia positiva. Questa condizione attrae ciò che piace al nostro cuore e questo può favorire anche la realizzazione in ambito lavorativo.

Nulla nella propria vita può essere lasciato al caso, questo permette nuove opportunità, in vari ambiti e quindi una continua evoluzione.

La felicità è uno stato d’animo che non ha nulla a che vedere con la costanza e la certezza ma è una condizione che va sempre ricercata.

Innanzitutto provate a pensare: cosa vi impedisce di essere felici?

Probabilmente ci sarà un elenco di motivi che diventeranno la giustificazione per mollare in partenza.

La chiave sta nell’errore di pensare che la felicità debba essere una condizione a sé stante, un intervallo tra un problema e l’altro tuttavia non è così. Alimentando quotidianamente la capacità di apprezzare le piccole cose con amore ci si abituerà a dare più spazio alle ragioni per cui essere felici.

La vita offre sia ottimi motivi di felicità che di sconforto e per questo è importante lasciare andare l’illusione che la felicità arrivi solo quando non ci sono problemi. Pensare di non avere problemi è solo una nostra percezione perché volendo potremmo trovarne all’infinito. Intendo dire che la vita è fatta di percezioni proprie ed il segreto sta nell’allenarci a percepire e quindi a tenere viva, la capacità di apprezzare anche e soprattutto i piccoli doni che la vita ogni giorno ci regala.

Quando saremo disposti a cambiare, metterci in discussione, uscire dal muro della compassione e della giustificazione allora saremo sul prato verde della felicità.

Buona continuazione!